Cynar e i finali pesanti: una grande idea gestita male

Cynar e i finali pesanti: una grande idea gestita male

La storia: Cynar lancia una campagna online "contro i finali pesanti", invitando il pubblico a cimentarsi nel inventare uno slogan di campagna su un manifesto virtuale. A noi l'idea è piaciuta. C'era una forte invito all'interazione, l'intenzione di stimolare la creatività, il brivido di sentirsi pubblicitari per un giorno. I problemi, come sempre, derivano dalla apparente assoluta assenza di analisi del progetto.

Nel lancio di una campagna così popolare è assolutamente imprescindibile progettare un sistema di gestione dei feedback, sia dal punto di vista software, con l'attivazione di filtri automatici che intercettino le parolacce, le bestemmie e altre amenità, sia dal punto di vista della moderazione manuale per chi si fosse dilettato ad inventare slogan discutibili pur senza usare il turpiloquio.

Risultato? La voce dell'assoluta assenza di moderazione della campagna ha iniziato a girare in rete e ha scatenato i commenti più improbabili (dal "Er Montenegro è più mejo" all'invito ad essere assunti come Social Media Manager) oltre ad insulti di ogni tipo.

La conclusione inevitabile è che la campagna è stata messa offline. L'azienda ha pubblicato un post su Facebook in cui ha annunciato la cancellazione della campagna per turpiloquio ma ne esce con le ossa rotte e senza giustificazioni. Non è neanche ipotizzabile che abbia cercato di far parlare di sè, di creare il caso perchè alla fine hanno dovuto mettere offline la sezione dedicata sul loro sito. 

Insomma con il social media marketing non si scherza...

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