Tra storytelling e telling stories vince sempre l’autenticità
“Si parla al pubblico pensando al pubblico: noi siamo lì per lui più di quanto lui non sia lì per noi”.
Condividiamo a pieno quanto detto da Annamaria Testa, una delle più grandi esperte di comunicazione e pubblicità in Italia, durante la giornata dedicata da Performance Strategies Italia a Storytelling e Public Speaking.
Il pericolo più grande in cui può cadere un marketer è convincersi che ciò che funziona nel suo processo di ideazione valga anche per il pubblico.
Ed ecco che se ci sembra di avere per le mani una storia da raccontare (magari facile ed economica) il nostro ego ci convince che piacerà alla gente.
Diamo una motivazione forzata alle nostre scelte in funzione di far passare come credibile un messaggio completamente scollegato dai valori del brand e dal suo hashtag#target.
È importante ricordare che affinché il pubblico si identifichi nei valori di un brand, dobbiamo raccontarli in modo credibile allineandoci alla percezione del pubblico.
La storia che raccontiamo funziona solo se è autentica mentre perde ogni valore se diventa una forzatura grottesca o sofisticata della realtà.
È questa la differenza tra Storytelling e telling stories! Ed è importante tenerla a mente perché non si crea un legame autentico con le favolette.