La sottile differenza tra “Storytelling” e “Telling Stories”

La sottile differenza tra “Storytelling” e “Telling Stories”

“Storytelling” oggi è una delle parole sulla bocca di chi fa marketing e il rischio di inflazionare il concetto è concreto.

L’idea di costruire intorno al vostro brand una storia che possa coinvolgere gli utenti lavorando sul fascino, sull’empatia e su altri aspetti psicologici può senza dubbio avere un effetto positivo sull’atteggiamento del pubblico ma non si devono perdere di vista alcuni principi fondamentali che andrebbero sempre rispettati.

La storia che decidete di raccontare al pubblico deve appartenere fortemente al vostro brand altrimenti rischierete un effetto boomerang davvero poco auspicabile. Perchè? Perchè le persone non vogliono che gli si menta! Se la vostra “storia” non ha solide radici lo capiranno ben presto e finiranno per etichettare negativamente la vostra realtà.

La “storia” deve interessare le persone a cui la proponete. Non lasciatevi ingannare da chi vi invita a raccontare una storia anche se potenzialmente poco interessante per il pubblico pur di fare “Storytelling”. Non fatevi soprattutto tradire dal vostro ego. Una storia può essere bellissima ed avere un forte valore emozionale per voi, ma potrebbe lasciare gli utenti indifferenti. Analizzate a fondo i pro e i contro prima di costruire un percorso di questo tipo.

Più di tutto non create con lo Storytelling aspettative che poi il vostro prodotto potrebbe deludere. Le persone sono stanche delle balle e il racconto di una bella storia potrebbe aumentare il distacco dal brand se poi il prodotto o il servizio che proponete risultano sotto le aspettative che avete creato.

Lo Storytelling è uno strumento importante all’interno di una strategia di marketing ma ricordate sempre che esiste una linea sottile ma estremamente importante tra “raccontare una storia” e “raccontare storie”.

di Nicola Romita
CEO & Managing Director

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